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La vista rappresenta il 90% della nostra esperienza sensoriale.

La salute dell’occhio non va quindi trascurata. 

Per mantenerla è necessario sottoporsi a controlli medici periodici in tutte le fasi della vita, per prevenire e diagnosticare l’insorgere di eventuali disturbi e difetti.

Nel bambino consentirà ad esempio la precoce diagnosi difetti visivi, permettendo uno sviluppo armonico della vista.

Nell’adulto ed in generale in tutte le fasce di età è fondamentale controllare non solo la situazione rifrattiva, ma anche tutte le strutture oculari, permettendo di diagnosticare e trattare precocemente il processo di varie malattie oculari come il glaucoma o la degenerazione maculare senile.

Una visita oculistica attenta può permettere anche di individuare molte patologie sistemiche come il diabete e l’ipertensione, in cui l’occhio può rappresentare la prima spia di malattia.

Nel nostro studio è possibile eseguire una visita oculistica completa per la diagnosi ed il trattamento di malattie degli occhi primarie e secondarie a patologie sistemiche.

VISITA OCULISTICA COMPLETA

ESAME DELLA VISTA

Il primo step è l’autorefrattometria, che permette di avere una stima dell’errore e del difetto di refrazione del paziente (miopia, ipermetropia, astigmatismo).

È un esame non invasivo che consente di ottenere una misurazione oggettiva dei difetti visivi.

Può essere eseguita anche in cicloplegia (blocco della messa a fuoco con idonei colliri) per una misurazione ancora più precisa.

Il secondo step è il classico esame della vista (acuità visiva).

Questo permette di misurare in entrambi gli occhi la capacità di mettere a fuoco e distinguere gli oggetti (ottotipo), sia in modo naturale che con l’eventuale aiuto di lenti correttive.

ESAME DEL SEGMENTO ANTERIORE

L’esame del segmento anteriore permette di osservare in maniera non invasiva l’occhio nella sua interezza (morfologia dell’orbita e del bulbo) e in tutti i suoi elementi più esterni (palpebre, congiuntiva tarsale e bulbare, cornea, camera anteriore, umor acqueo, iride, cristallino).

È un esame fondamentale per la ricerca di:

  • patologie congenite (es: anomalie o malformazioni),
  • patologie acquisite a carattere infettivo/infiammatorio (es: congiuntiviti, cheratiti, uveiti), o 
  • correlate con l’invecchiamento (es: cataratta).

L’esame viene effettuato tramite l’utilizzo di una lampada a fessura, o biomicroscopio, che permette l’ingrandimento delle strutture d’interesse.

ESAME DEL FONDO OCULARE

L’esame del fondo oculare (o fundus oculi) è l’ispezione delle strutture più posteriori dell’occhio:

  • il corpo vitreo,
  • la retina centrale con la macula,
  • la retina periferica,
  • l’albero vascolare,
  • il nervo ottico 

Si effettua dopo l’instillazione di speciali colliri (detti midriatici perché determinano la dilatazione della pupilla), con strumenti dotati di una fonte di illuminazione (Schepens o la lampada a fessura) e lenti specifiche per la messa a fuoco dell’immagine.

Lo scopo di questa parte fondamentale della visita è di prevenire, diagnosticare o monitorare moltissime patologie quali: 

  • degenerazioni maculari
  • patologie vascolari retiniche (es: occlusioni vascolari, retinopatia diabetica ed ipertensiva), 
  • distacco posteriore del vitreo
  • distacco di retina,
  • degenerazioni retiniche predisponenti
  • patologie dell’interfaccio vitreo retinica/pucker maculare
  • uveiti
  • neuropatie ottiche,
  • glaucoma, ecc.

L’esame del fondo oculare viene spesso richiesto da medici non oculisti (internisti, neurologi, pediatri, diabetologi ed altre figure professionali) nell’ambito del percorso diagnostico/terapeutico o nel monitoraggio di diverse patologie sistemiche che possono coinvolgere la retina e la porzione anteriore del nervo ottico (es: diabete, ipertensione, patologie che richiedono terapia con farmaci immunosoppressivi).

TONOMETRIA AD APPLANAZIONE/CURVA TONOMETRICA

La tonometria consente di misurare la pressione oculare (IOP) con precisione.

Può essere eseguita con diverse metodiche, ma Il gold standard è rappresentato dal tonometro di Goldmann.

Questa parte della visita è fondamentale nella diagnosi precoce e nel monitoraggio del glaucoma, che rappresenta una delle più frequenti cause di cecità nel mondo (colpisce circa il 2% dei soggetti di età superiore ai 35 anni).

Nello studio è possibile eseguire anche una curva tonometrica, cioè la misurazione nell’arco della giornata della IOP.

Le eventuali fluttuazioni giornaliere sono un dato utile sia in pazienti con glaucoma borderline, sia per verificare l’efficacia di una terapia già impostata.

GONIOSCOPIA

La gonioscopia è una tecnica diagnostica utilizzata per studiare lo spazio compreso tra l’iride e la cornea, che comprende strutture importanti coinvolte nella regolazione della pressione dell’occhio.

L’esame consiste nell’apporre una lente particolare, all’interno della quale sono presenti delle superfici riflettenti, sulla superficie dell’occhio per circa 20-30 secondi ed è particolarmente utile per individuare e differenziare i diversi tipi di glaucoma e orientarne la terapia.

ANALISI DEL FILM LACRIMALE

Le patologie da “disconfort del film lacrimale” o comunemente “occhio secco” sono sempre più comuni.

Affliggono, in media, tra il 20 e il 30% della popolazione dopo i cinquant’anni e possono essere correlate con patologie sistemiche (es: Sindrome Sjögren).

È importante la valutazione dello stato del film lacrimale sia in termini di quantità (come il Test di Schirmer) che di qualità (come il Break Up Time) per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico.

TEST DELLA SENSIBILITA’ CROMATICA

Lo studio della sensibilità al colore, o test di acuità visiva e discriminazione cromatica, serve ad identificare problematiche relative al senso cromatico, ovvero nella capacità dell’occhio a distinguere i vari colori.

Per una visione corretta, una persona deve poter percepire tutti e tre i colori fondamentali (rosso, verde, blu); se ciò non avviene si è in presenza di una discromatopsia.

Vi sono diversi tipi di discromatopsie, che vengono misurate e diagnosticate, durante il test del senso cromatico. 

Si utilizzano le Tavole di Ishara, ovvero immagini di confusione che celano numeri o simboli nascosti da punti colorati.

CAMPO VISIVO COMPUTERIZZATO

La Perimetria Computerizzata o campo visivo computerizzato è un esame diagnostico non invasivo che permette di verificare l’ampiezza del campo visivo e misurarne la sensibilità agli stimoli luminosi.

Rappresenta l’esame principe per valutare non solo l’esordio, ma anche la progressione di una malattia tanto invalidante quale il glaucoma.

Viene inoltre utilizzato per studiare:

  • le alterazioni campimetriche che si riscontrano nelle degenerazioni tapetoretiniche (retinite pigmentosa), 
  • le patologie neurologiche (es: neurite ottica, edema della papilla, patologie tumorali, traumatiche, demielinizzanti) 
  • e le affezioni cerebro-vascolari (es: ischemia del nervo ottico, patologie vascolari cerebrali).

È utile inoltre nell’individuare precocemente danni provocati dall’accumulo retinico di farmaci spesso utilizzati in terapia sistemiche (es: idrossiclorochina fosfato).

Il test non è invasivo e viene effettuato su entrambi gli occhi, separatamente e la sua durata è di circa 5 minuti per occhio.

TOMOGRAFIA A COERENZA OTTICA

La tomografia ottica a coerenza di fase (in inglese Optical coherence tomography, OCT) è un esame diagnostico tomografico (cioè ad immagini ad elevata risoluzione di scansioni a strati).

È un esame non invasivo poiché utilizza raggi completamente innocui, ma che fornisce una serie di immagini in sezione trasversale della retina stessa, dando informazioni preziose sul suo spessore, sulla sua conformazione e sul rapporto tra i vari strati che la compongono.

L’OCT è un esame strumentale molto rapido che consiste nell’acquisizione di alcune immagini del fondo dell’occhio e non necessita nella maggior parte dei casi della dilatazione della pupilla.

Vengono eseguite le riprese in pochi istanti, senza abbagliamento, utilizzando un raggio luminoso che evita il contatto con l’occhio, e l’esame completo si risolve in circa 10 minuti.

È utile nella diagnosi e nella valutazione di diverse patologie maculari (es: degenerazione maculare correlata all’età, membrane epiretiniche/pucker maculari/fori maculari, edema maculare, corioretinopatia sierosa centrale, retinopatia diabetica, uveiti posteriori) e diverse patologie del nervo ottico (es: papilliti, edema della papilla, drusen della papilla, colobomi).

Si affianca all’esame del campo visivo nella valutazione precoce del danno glaucomatoso mediante la misurazione dello spessore delle fibre nervose e delle cellule ganglionari della retina.

Lo strumento, di ultima generazione, consente di effettuare anche lo studio delle strutture anteriori dell’occhio e la pachimetria corneale (misurazione dello spessore).

PACHIMETRIA CORNEALE

La pachimetria corneale è un test che serve per misurare lo spessore della cornea e viene utilizzato soprattutto nei pazienti con sospetto glaucoma.

Nella tonometria ad applanazione infatti il valore misurato della pressione intraoculare (IOP) è condizionato dallo spessore della cornea.

Nei pazienti con cornea sottile la IOP risulta minore di quella reale, mentre la pressione appare superiore al vero in persone con una cornea spessa.

Risulta quindi fondamentale conoscere lo spessore della cornea per una corretta diagnosi di ipertono e per il raggiungimento di valori di IOP adeguati in pazienti sottoposti a terapia ipotonizzante.

È inoltre importante per analizzare la gravità e l’evoluzione di patologie come il cheratocono e per pianificare eventuali interventi chi chirurgia refrattiva.